Ristrutturazione cognitiva: Che cos’è?

Por Psicólogo Barcelona.

Di Francisco Javier Martinez Fernandez, 24 maggio 2020, BLOG, psicologia cognitivo- comportamentale, Psicoterapia Barcellona, ristrutturazione cognitiva – Dallo Psicologo di Barcellona.

La cognizione è un concetto difficile da definire. E’ possibile riassumerla come l’insieme di capacità che ci permettono di conoscere il mondo e di elaborare tutte le informazioni che ci offre. Ciò nonostante, non sempre riceviamo queste informazioni nel modo corretto.

Le nostre esperienze condizionano sempre la nostra percezione delle cose; i nostri pensieri sono sempre legati a come elaboriamo le informazioni. Il risultato è che non conosciamo davvero una situazione o un oggetto così come si presenta davanti a noi ma lo colleghiamo alle nostre esperienze passate con il rischio di trasformarlo in una distorsione che ci influenza emotivamente. Tuttavia, ciò non è esente dalla possibilità di essere modificato con le tecniche adeguate.

Come modificare il nostro pensiero attraverso la psicoterapia cognitivo-comportamentale? Di questo si occupa una tecnica chiamata Ristrutturazione cognitiva.
reestructuración cognitiva

Che cos’è la Ristrutturazione Cognitiva?

La ristrutturazione cognitiva è una tecnica di terapia psicologica focalizzata nel plasmare e cambiare il pensiero negativo o quei modelli di pensiero dannosi per il paziente e che, allo stesso tempo, deteriorano la sua qualità di vita e il modo in cui percepisce le cose che gli accadono intorno.

La ristrutturazione cognitiva è tra le tecniche psicoterapeutiche più fattibili e funzionali nella corrente psicologica cognitivo-comportamentale. Non si tratta solo di plasmare un modello che è stato presente nell’individuo per anni, bensì di identificare e riconoscere tali modelli prima di iniziare a rielaborarli.

Questo, di conseguenza, rende la ristrutturazione cognitiva un po’ più complessa di quanto comunemente si pensi. Tuttavia, quando si utiliza questa tecnica nel modo giusto e il paziente si adatta ad essa, è possibile acquisire un nuovo approccio nell’integrazione delle proprie esperienze.

La tecnica della ristrutturazione cognitiva e le sue tre fasi

Questa tecnica opera in tre momenti basati sulle stesse radici della corrente cognitivo comportamentale. Il primo momento contempla le esperienze che un individuo vive. Un secondo momento riguarda come le persone concepiscono queste esperienze, come le interpretano e come in qualche modo le fanno completamente proprie. Il pensiero che si ha su ciò che si è sperimentato influisce sull’ultimo e terzo momento, ovvero quando l’individuo reagisce e agisce di fronte all’esperienza vissuta.

¿Qué es la reestructuración cognitiva?

È così che la ristrutturazione cognitiva prende dall’individuo un’idea o una credenza irrazionale che influenza la salute mentale del soggetto e la plasma facendo sì che, anziché essere dannosa e negativa, diventi benefica per la persona.

Il contributo di Aaron Beck e Albert Ellis

La ristrutturazione cognitiva si basa sulle ricerche dello psichiatra Aaron Beck e dello psicoterapeuta Albert Ellis. Con la terapia cognitiva Aaron Beck soddisfaceva il primo momento della ristrutturazione cognitiva, ovvero identificare quel pensiero nocivo, quel detonatore che fa sì che questa credenza irrazionale influenzi il paziente e, allo stesso tempo, ostacoli la sua qualità di vita. Tuttavia, secondo Beck erano le esperienze o i traumi vissuti che facevano sì che gli individui reagissero in certi modi erratici.

Al contrario, Albert Ellis, con la sua terapia razionale emotiva, affermava che la credenza irrazionale non dipendeva solo dalle esperienze vissute dal paziente, ma anche da come l’individuo percepiva e concepiva le cose. Quindi, dai concetti propri che l’individuo aveva della situazione o della problematica vissuta, nasceva, come tale, la radice del pensiero disgregato.

Pensieri nocivi e irrazionali

Ci sono due domande che le persone si fanno spesso quando si rendono conto dei propri pensieri nocivi e degli effetti negativi che possono avere su di loro.

¿Come è nato il pensiero nocivo in me? Perché non posso controllarlo?

La plasticità mentale è una qualità che tutti noi possediamo, in misure diverse, ovviamente, a seconda del livello di apertura emotiva e della disposizione nel momento di acquisire informazioni dal mondo esterno. Il problema sorge quando si acquisiscono informazioni errate o conoscenze senza basarsi su alcun fondamento logico.

Tali conoscenze sono la somma di un concetto ricevuto con la percezione che l’individuo ha di quel concetto. Ciò significa che il fondamento del concetto di quell’individuo sarà distorto e basato sulle sue emozioni. Ma, sebbene le emozioni aiutino il soggetto a riconoscersi e a riconoscere il proprio ambiente, ciò non significa che siano l’unico elemento da considerare nel prendere le proprie decisioni.

reestructuración cognitiva

Quindi, come formiamo i nostri pensieri nocivi?

Tutto si basa sulla percezione che hai al tuo ambiente, ovvero sui concetti e termini che fanno parte della tua realtà. Da ciò origina quel pensiero negativo che fa sì che l’individuo si comporti in modo apatico o sulla difensiva. Ci sono esempi che vediamo ogni giorno, estremismi negativi quali “Tutto il male accade a me”, persone che hanno la strana necessità di voler possedere tutto, e se non hanno tutto ciò che vogliono, allora semplicemente non hanno niente. L’esempio più comune è dato dalle persone che si proiettano sugli altri e desiderano che chi li circonda pensi e agisca come loro.

Ciò che può rendere difficile la ristrutturazione cognitiva non è la tecnica in sé, poiché è abbastanza semplice da capire. La difficoltà sta nella radicazione profonda dei pensieri distorti nella vita del paziente. Molte volte, il paziente identifica il suo pensiero irrazionale, riconosce come si sente pensandolo e come ciò influenzi la sua qualità di vita; tuttavia, si abbandona completamente a quel pensiero irrazionale senza volersene liberarare.

Spesso non vogliamo accettare che alcuni pensieri o credenze che ci hanno accompagnato per tutta la vita siano nocivi.

Nel contesto della terapia

Per reazioni come quelle descritte precedentemente, il processo di psicoterapia può diventare complicato. Tuttavia, la ristrutturazione cognitiva è talmente efficace che molti psicologi continuano a ricorrere ad essa per lavorare su certi modelli di pensiero distruttivo.

Anche se, a volte, in terapia si presentano pazienti con cui è difficile stabilire una relazione terapeutica, ovvero pazienti ai quali è difficile far capire che sia meglio ripensare a questioni date per scontate, ciò non significa che non sia impossibile. Con un buon piano d’azione e predisposizione alla psicoterapia, diventa possibile.

L’importanza di annotare il nostro quotidiano

L’ideale è tenere insieme al paziente un registro dei propri pensieri ed emozioni, così come dei propri comportamenti e interazioni quotidiane con l’ambiente circostante. Poiché, sebbene questa tecnica si basi sull’azione, l’emozione, la percezione e la reazione, ciò non significa che non sia direttamente intrecciata con l’evoluzione sociale dell’individuo.

Ciò implica che, quando si applica la ristrutturazione cognitiva, lo specialista non deve solo concentrarsi sulla identificazione delle emozioni e delle idee irrazionali, ma anche sulla conoscenza dei comportamenti che il paziente adotta nella vita di tutti i giorni. Per utilizzare questa tecnica psicologica ad un livello terapéutico, è necessario assumere che ogni volta che si prova a plasmare un modello di pensiero, si sta allo stesso modo cercando di modificare i comportamenti.

Quindi, se sei una di quelle persone cui i pensieri sottraggono o influenzano la qualità della vita, non avere paura di intraprendere la terapia psicologica, perché anche quando pensi che i tuoi problemi non abbiano soluzione, con l’aiuto necessario puoi riemergere.

Di Francisco Javier Martinez Fernandez, Laureato in Psicologia, Master in Psicopatologia Clinica presso l’Università Ramón Llull, Master in Mediazione Comunitaria presso l’Università Autonoma di Barcellona e Master in Intervento Psicosociale presso l’Università di Barcellona. Attualmente concilia la psicoterapia degli adulti nel suo studio privato con l’insegnamento nel Master di Pratica Clinica Online dell’Associazione Spagnola di Psicologia Clinica Cognitivo-Comportamentale (AEPCCC).

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