Ho avuto il piacere di partecipare come psicologo esperto, insieme ad altri colleghi, per la rivista Smoda, del quotidiano spagnolo El País. Nell’articolo analizziamo una proposta introdotta in alcune aziende nordamericane: i Work from Home Wednesdays, cioè i mercoledì di lavoro da casa.

Se vuoi leggere l’articolo originale, puoi consultarlo nel link indicato nella versione spagnola.

Francisco J. Martínez, psicologo:

«Nelle sedute di psicologia è ricorrente lo stress causato da orari di lavoro che rendono incompatibile la vita familiare. Non dimentichiamo che l’80% delle malattie è associato allo stress»

In questo articolo approfondisco alcuni aspetti rispondendo ai tre quesiti centrali trattati nel lavoro originale.

 

1. Quali sono i motivi per cui il mercoledì potrebbe essere il miglior giorno per lavorare da casa?

Una breve pausa nella routine settimanale, come quella offerta dal non recarsi in ufficio il mercoledì, può aiutarci a migliorare il nostro rendimento.

Il semplice fatto di non sentirci intrappolati in una sequenza monotona – il classico “giorno della marmotta” – può avere un impatto molto positivo sul nostro stato d’animo.

Modificare il contesto lavorativo a metà settimana potrebbe:

  • offrirci una prospettiva rinnovata sulle attività da svolgere;

  • favorire la creatività e la nascita di nuove idee;

  • migliorare il tono dell’umore, con effetti diretti sul rendimento.

Non dobbiamo dimenticare che lo stato d’animo influisce fortemente sulle prestazioni e sulla capacità di concentrazione.

 

2. Come potrebbe influire positivamente (o negativamente) sul rendimento del lavoratore?

Sia i lavoratori sia le aziende potrebbero trarre vantaggio da questa misura.

Tra i principali benefici troviamo:

  • aumento del coinvolgimento e della motivazione intrinseca dei dipendenti;

  • migliore conciliazione tra vita lavorativa e familiare;

  • percezione di maggiore fiducia da parte dell’azienda.

Nella pratica clinica è molto frequente incontrare persone che vivono un forte stress causato da orari che impediscono la convivenza familiare. Considerando che l’80% delle malattie è associato allo stress, introdurre misure che riducano il carico psicofisiologico appare non solo utile, ma necessaria.

 

Possibile lato negativo

L’unico possibile svantaggio riguarda la routine del sonno. Se il mercoledì a casa comportasse uno sfasamento degli orari – ad esempio andare a letto più tardi – si potrebbe registrare un peggioramento del tono dell’umore.

Sappiamo infatti che la semplice perdita di un’ora di sonno può ridurre significativamente il benessere psicologico. Tuttavia, non è detto che questo debba accadere: serve semplicemente una buona gestione degli orari.

 

3. Questa tendenza potrebbe arrivare in Italia o dovrebbe essere considerata dai datori di lavoro?

In generale, ritengo che sia un’idea con più vantaggi che svantaggi.

Tra le ragioni più evidenti troviamo la necessità di promuovere la cultura del telelavoro anche nel nostro Paese. L’Italia – così come la Spagna – non si distingue ancora per un uso esteso e strutturato del lavoro da remoto all’interno dell’Unione Europea.

Potrebbe dunque rappresentare un’opportunità per far maturare un cambio di mentalità tra imprenditori e dirigenti.

Persistono inoltre alcune false credenze che frenano l’evoluzione verso un modello più flessibile, come l’idea che il lavoratore sia meno produttivo se non è controllato di persona in ufficio.

Ma le ricerche mostrano che questo è falso:

I lavoratori tendono a compensare con più ore di lavoro (tra il 10% e il 20%) quando percepiscono fiducia da parte dei propri superiori.

Obbligare le persone a recarsi in ufficio senza reale necessità (considerando quanto del lavoro moderno possa essere svolto da casa grazie alla tecnologia) invia un messaggio implicito:
«Se non ti controllo, non lavorerai abbastanza».
Un messaggio che si è rivelato infondato.

Riferimento bibliografico:

Metzger, Jean-Luc & Cleach, Olivier (2004). White-collar telework: Between an overload and learning a new organization of time. Sociologie du Travail, 46 (4), 433–450.

Se il tema del telelavoro e della conciliazione vita-lavoro ti interessa o senti il bisogno di supporto psicologico, puoi rivolgerti a un Psicologo Italiano Barcellona.