Ci sono molti problemi nella vita: lo stress della vita moderna, le delusioni amorose, le difficoltà di salute, i problemi economici… Tuttavia, la capacità di resilienza della maggior parte delle persone permette di andare avanti e superare questi ostacoli, anche nei momenti più difficili.
D’altra parte, e indipendentemente da quanto la situazione possa sembrare banale o grave dall’esterno, ci sono persone che soffrono di un profondo senso di infelicità. In questo articolo parliamo del disturbo depressivo maggiore, il disturbo dell’umore più comune nella popolazione adulta.
Che cos’è la depressione maggiore?
La depressione maggiore è un disturbo psichiatrico che interessa sia la sfera emotiva sia quella cognitiva. Chi ne soffre rimane in uno stato di profonda tristezza, disperazione e apatia per gran parte della giornata, con continui pensieri negativi su di sé, sul proprio futuro e sul contesto sociale che lo circonda.
Si stima che questo disturbo colpisca il doppio delle donne rispetto agli uomini, e si caratterizza per un pessimismo molto marcato. L’impatto sul tono dell’umore e sui pensieri è così intenso che il comportamento e il normale funzionamento della persona risultano seriamente compromessi.
Il disturbo depressivo maggiore è una patologia di tipo cronico, che si caratterizza per l’alternanza di periodi di benessere e periodi depressivi. Questi ultimi tendono a ridursi spontaneamente per poi ripresentarsi in un momento successivo.
Generalmente il disturbo accompagna la persona per gran parte della vita, con esordio dei periodi depressivi più frequente tra i 25 e i 45 anni. La durata e il numero degli episodi sono molto variabili e difficili da prevedere: alcune persone sperimentano uno o pochi episodi depressivi nel corso della vita, mentre altre ne vivono molti in un arco di tempo ristretto.
Anche la popolazione adolescenziale può presentare sintomi depressivi significativi, con caratteristiche proprie di questa fase della vita.
Sintomi della depressione maggiore
Chi soffre di disturbo depressivo maggiore non è semplicemente triste. La tristezza è un’emozione che tutti possiamo provare in modo transitorio in vari momenti dell’esistenza. La depressione maggiore, invece, è una condizione più severa e duratura, che rende la persona incapace di “risollevarsi” dalla propria condizione nonostante la volontà di farlo e gli sforzi di chi le sta vicino.
Di seguito vediamo i principali sintomi che caratterizzano un episodio depressivo maggiore e che consentono il suo inquadramento clinico.
Questi sintomi possono manifestarsi in modo diverso da persona a persona o combinarsi tra loro. Per porre diagnosi è necessario che siano presenti per più di due settimane, con un’intensità tale da causare problemi psicologici e sociali rilevanti e interferire con il normale ritmo di vita.
Tra i sintomi più frequenti troviamo:
Umore marcatamente depresso per la maggior parte del giorno, con una profonda mancanza di motivazione.
Riduzione significativa dell’interesse per le attività abituali e difficoltà a provare piacere in situazioni che solitamente risultavano stimolanti o gradevoli.
Disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli frequenti durante la notte o, al contrario, sonno eccessivo. Spesso la persona ha bisogno di dormire durante il giorno per recuperare.
Cambiamenti nell’appetito e nel peso (aumento o diminuzione significativi), non spiegabili da altre malattie o da diete specifiche.
Rallentamento dei movimenti e dei riflessi o, in alcuni casi, agitazione e forte irrequietezza.
Sensazione costante di stanchezza e mancanza di energia, anche senza uno sforzo apparente.
Pianto frequente, talvolta senza una ragione chiara.
Frustrazione e irritabilità persistenti.
Perdita di autostima e fiducia nelle proprie capacità.
Evidenti difficoltà nel prendere decisioni che in altre circostanze sarebbero semplici, con riduzione dell’efficienza intellettiva e della capacità di concentrazione.
Sentimenti di colpa eccessivi o inappropriati che accompagnano la persona in modo costante.
Diminuzione del desiderio sessuale.
Pensieri ricorrenti sulla morte o sul suicidio, che in alcuni casi possono sfociare in tentativi di suicidio.
Dolori fisici come dolori articolari, indigestione, dolori addominali o mal di testa, spesso legati alla somatizzazione: i rimedi abituali faticano a dare sollievo.
«Dove una porta si chiude, un’altra si apre».
Miguel de Cervantes Saavedra
Cause della depressione maggiore
Il disturbo depressivo maggiore è determinato da molteplici fattori che influiscono sia sull’origine sia sull’evoluzione del disturbo. La sua comprensione passa attraverso l’interazione tra fattori genetici, fattori ambientali e caratteristiche psicologiche individuali.
Diversi studi condotti su gemelli hanno mostrato che la probabilità di sviluppare un disturbo depressivo è maggiore se un fratello gemello ne soffre già. Tuttavia, i fattori ambientali sembrano spiegare una parte importante della comparsa di questa condizione psicopatologica.
Condizioni socioeconomiche sfavorevoli, come povertà, precarietà o gravi problemi familiari, aumentano il rischio di sviluppare un disturbo depressivo. Tutte le fonti di stress intensi e prolungati contribuiscono ad aumentare la vulnerabilità, e crescere in ambienti problematici o avere genitori che soffrono di depressione maggiore rappresenta un fattore di rischio significativo.
Anche eventi di vita come divorzi, disoccupazione, isolamento sociale, malattie fisiche serie o situazioni di mobbing lavorativo possono agire come fattori scatenanti o precipitanti.
Infine, esistono fattori individuali di natura psicologica che possono favorire la comparsa della depressione maggiore: ad esempio, il livello di auto-efficacia percepita, la capacità di resilienza, alcune caratteristiche temperamentali e la qualità delle strategie di coping sviluppate nel corso della vita. Disporre di buone risorse interne e di strategie di affrontamento efficaci funziona come un importante fattore di protezione.
«La tristezza è un muro tra due giardini».
Khalil Gibran
Conseguenze indesiderabili della mancata cura
La depressione non riconosciuta e, di conseguenza, non trattata espone chi ne soffre a numerose possibili conseguenze negative. Le persone depresse tendono a isolarsi, a rendere meno nel lavoro o nello studio e a trascurare le proprie responsabilità.
Se non viene trattato in modo adeguato, un episodio depressivo può durare da alcune settimane a diversi mesi o addirittura anni. La terapia è quasi sempre necessaria e, nella grande maggioranza dei casi, permette un buon controllo dei sintomi.
In assenza di supporto, può emergere la tendenza a ricorrere ad alcol o droghe come forma di fuga per attenuare il dolore emotivo. I pazienti con episodi gravi o molto frequenti devono essere seguiti con particolare attenzione, per l’elevato rischio di comportamenti autolesivi o suicidari.
Trattamento della depressione maggiore
Il trattamento prevede solitamente una combinazione di interventi farmacologici e psicoterapeutici, a cui possono aggiungersi altre strategie di supporto. Durante le sedute regolari con lo psicoterapeuta, il paziente esplora ed esprime i propri vissuti, le difficoltà psicologiche, pratiche e relazionali.
Il primo obiettivo del terapeuta è aiutare la persona a comprendere meglio il disturbo e ad accettarlo come una malattia, al pari di tante altre condizioni organiche. In un secondo momento, lo psicologo lavora con il paziente per interrompere alcuni circoli viziosi tipici della depressione, come quello tra tristezza e isolamento sociale.
L’orientamento cognitivo-comportamentale è uno degli approcci che ha mostrato maggiore efficacia e il percorso può durare diversi mesi, talvolta più a lungo. La terapia mira a insegnare al paziente a riconoscere e mettere in discussione quei pensieri e atteggiamenti che lo penalizzano, favorendo la costruzione di modalità di pensiero e comportamenti più funzionali e positivi.
Il terapeuta incoraggia anche il paziente, per quanto possibile, a evitare situazioni altamente stressanti o indesiderabili affrontate solo per compiacere gli altri. Allo stesso tempo, si lavora sull’abbandono di abitudini poco sane, come il fumo o il consumo eccessivo di alcol, suggerendo alternative più salutari, ad esempio l’attività fisica moderata e regolare.
Mantenere ritmi di vita più regolari, curare il sonno, l’alimentazione e l’esercizio fisico contribuisce a migliorare lo stato psicofisico generale, e il terapeuta cercherà di trasmettere questi aspetti in modo chiaro e graduale.
«Spesso una gioia improvvisa vale più di una tristezza la cui causa è certa».
René Descartes
Se riconosci in te molti dei sintomi descritti o senti che la tristezza è diventata troppo pesante da gestire da solo, può essere il momento di chiedere aiuto. Per un sostegno professionale in lingua italiana puoi rivolgerti a un Psicologo Italiano Barcellona.

